massimo fini

ogni tanto leggo il blog di massimo fini
ve lo spropongo
http://www.massimofini.it/
Un Modello di sviluppo atroce, sfuggito dal controllo anche di chi pretende di governarlo, ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo. Proiettandoci a una velocità sempre crescente, che la maggioranza non riesce più a sostenere, verso un futuro orgiastico che arretra costantemente davanti a noi - perché è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile - crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto* e inutilità. In occidente questo modello paranoico è riuscito nell'impresa di far star male anche chi sta bene (566 americani su mille fanno uso abituale di psicofarmaci). Esportato ovunque, per la violenza dei nostri interessi e quella, ancor più feroce, delle nostre buone intenzioni, il modello occidentale ha disgregato popolazioni, distrutto culture, di entità, specificità, diversità, territori, tutto cercando di omologare a sé.

* quando si parla di vuoto penso al MU ed allora non capisco perchè il vuoto deve sempre avere una valenza negativa

vi è pubblicato un manifesto

manifesto che in qualche modo lego ad un commento di manu:
...Ma noi tutti, che angeli non siamo, ma siamo quelli che anche nei gesti quotidiani creiamo il futuro, noi abbiamo il dovere verso noi stessi di sapere a cosa stiamo andando incontro.
La superficialità abituale con cui ci accostiamo all’informazione ci fa perdere di vista i nodi che ci stanno stringendo da tutte le parti...
se voltete potete leggere il seguito qui:
http://www.archiwatch.it/2008/07/13/langelo-della-storia.html#comment-43223

Massimo Fini fa spesso delle osservazioni interessantissime , ed è indubbio che una società che impone alla maggior parte dei suoi membri di usare gli psicofarmaci è una società di infelici che sicuramente sta sbagliando qualcosa..e poi vi è una chiara dimenticanza del fatto che debba essere lo sviluppo al servizio dell'uomo e non viceversa . Sono decisamente da leggere sue opere come "La Ragione aveva torto?" o " Il vizio oscuro dell'Occidente" Quanto al valore del vuoto probabilmente si allude al senso di fallimento e di mancata realizzazione delle promesse o dei miraggi che la società sbatte continuamente in faccia all'individuo in questa nostra epoca

Il vuoto, per chi disegna, ha fondamentale importanza perché delimita il soggetto che si sta disegnando, specie quando si disegna dal vero, e la verifica della forma degli spazi "vuoti" è quello che un buon Maestro instilla ai suoi allievi. E questo qui da noi, nei licei artistici, nelle accademie di Belle Arti e, magari fosse sempre, anche nelle facoltà di Architettura quando si progetta.
Ma al di là di àmbiti specifici, dove l'osservazione deve essere attenta (anche nel campo della scienza, e chi sa in quanti altri casi...) il vuoto ha il senso privativo di dolorante buco allo stomaco, di smarrimento, di assenza.
Forse la differenza tra il Vuoto e il vuoto è che il primo accoglie e il secondo deve essere riempito come che sia...

manu mentre tu scrivevi il messaggio
postavo questa vecchia foto
http://www.flickr.com/photos/oda_uraku/2674040747/
un modo di riempire/consumando

...porca miseria !!!...

ohibò... per caso è dove hanno costruito ora il quartiere di Odaiba con la zona fieristica la sede Telecom e Fuji tv?

credo proprio di si
http://web-japan.org/tokyo/know/odaiba/odaiba.html

ricordo solo che per arrivare è stato difficile,
i giapponesi non riuscivano a capire perchè volevo fotografare una discarica

Adesso ho capito anche io, e il "porca miseria" ha tutto un altro senso.
Avrei tanta voglia di mandare questo articolo a chi si occupa di immondizia.