diritti d'autore

lo Yomiuri Shimbun sostiene che in giappone entrerà in vigore un provvedimento che consentirà alle società che detengono i diritti d’autore di comunicare ai provider gli IP dei trasgressori recidivi, il provider avviserà i trasgressori con una email del rischio che corrono continuando le loro azioni illegali
Se il messaggio verrà ignorato il provider è tenuto a disconnetterli.
In Giappone gli utenti di file-sharing sono 1,75 milioni e lo usano per scaricare giochi, film e musica, nel 2006 Winnie, aveva dovuto pagare 15 mila dollari di multa per favoreggiamento alla violazione del copyright
a fine 2006 YouTube aveva rimosso 29.549 filmati a seguito di esplicita richiesta a firma di tv, case discografiche e case di produzione cinematografica.
La richiesta era stata inoltrata da JASRAC (Japanese Society for Rights of Authors, Composers and Publishers), la società di gestione collettiva nipponica, che sosteneva che i video in questione erano stati pubblicati in violazione delle leggi nipponiche in materia di diritti d'autore.
L'industria giapponese dei fornitori d'accesso ha subordinando il proprio rapporto con gli abbonati alle esigenze del diritto d'autore dovuto alle immani perdite per la distribuzione non autorizzata di materiale. La consultazione avverrà tra le quattro organizzazioni di provider e associazioni quali Japanese Society for Rights of Authors e Association of Copyright for Computer Software.

174 autori letterari hanno rifiutato di inserire le proprie opere nel database digitale Google Book Search, il servizio che permette di usufruire online di opere letterarie provenienti da tutto il mondo,
nel 2005, alcuni romanzieri e poeti statunitensi avevano intentando una causa contro Book Search che si era risolto con un accordo che vede Google impegnata a versare agli autori il 63% dei profitti derivati dallo sfruttamento delle opere
qui invece si ruba a tutti i livelli
“Sono 3,5 milioni gli italiani che utilizzano abitualmente sul posto di lavoro sistemi di file-sharing - puntualizza la Aie - e il fenomeno è in crescita”. Gli editori chiedono campagne informative per sensibilizzare i cittadini sul problema e leggi più restrittive contro il materiale illecito “così come sta avvenendo negli altri paesi”. Gli altri paesi sono Usa, Gran Bretagna e Francia. Negli Stati Uniti i provider hanno deciso di tagliare la connessione a chi scarica illegalmente materiale culturale protetto da copyright.

è un problema complesso, la contrapposizione tra il diritto alla cultura ed il diritto alla remunerazione di chi la produce...certo che il carente senso civico degli italiani e la mentalità tipica del "cosa vuoi che sia" non aiutano a risolverlo