Mostra promossa dal Centro di Cultura Giapponese di Milano a cura di Keiko Ando Mei e svolgentesi al Padiglione di Arte Contemporanea dal 7 al 12 Ottobre. Interessantissima nononstante la non abbondanza del materiale, mette in risalto con alcuni pannelli indicativi sapientemente collocati prima degli oggetti esibiti la spiegazione del concetto giapponese di estetica come atteggiamento che incide nella pratica dell'esistenza e quindi del'arte come evento che capita spontaneamente una volta ripulita la mente dagli impulsi egoistici, non quindi arte come espressione dell'ego dell'artista stesso.
La mostra è quindi focalizzata sulle arti del Bonseki dell'Origata e dell'Ikebana, con tre sottosale dedicate all'esposizione di ciascuna di queste arti. Si notano quindi i vassoi dell'arte del bonseki, ovvero "pietre in vassoio" consistente nella rappresentazione con rocce e sabbia e modellini di un paesaggio su un vassoio di lacca con diversi esemplari esibiti e l'effetto di contemplazione della natura e di rilassamento che ne scaturisce, oltre a notare quanto con pochi materiali si riesca a creare, e vi è pure una ragazza che ne da una dimostrazione realizzandone uno sotto gli occhi del pubblico..
Viene spiegata nell'altra sottosala l'arte dell'Origata, arte di piegare la forma, e quindi di confezionare i regali, nata e sviluppatasi ai tempi in cui si creava il galateo della nobilità nell'epoca Muromachi, dando forma a diverse confezioni di fattura raffinatissima per colore e tecnica di ripiegamento delle confezioni, ove a diversi eventi come compleanni, matrimoni, capodanno ecc. corrispondevano diverse confezioni per i regali che venivano fatti. Vi è poi la sezione dedicata all'origami, dove viene descritta dalla nascita dell'arte originariamente come modalità di offerta dei fiori ai templi buddisti la differenza tra lo stile Rikka , quello originario dell'artistocrazia e quelli sviluppatisi successivamente del Nagire e del Seika dove i simbolismi cambiano; rimane costante negli stili diversi il tema della ricerca dell'armonia e della valorizzazione del momento presente la cui transitorietà deve venire celebrata, si evidenzia quindi la connessione con la meditazione zen di quest'arte, che fu una pratica seguita costantemente anche dalla casta dei Samurai quale metodo di purificazione della mente e della ricerca della calma prima del combattimento.